a chi va per favole nei pioppeti

INTRO

 

Piccolo, sì. Come una nota di nebbia su un rigo orizzontale. Uno spartito acquoso e in movimento come un cantastorie inzuppato di umori e segreti. Lo diceva, Giovannino: il suo mondo piccolo non ha un posto fisso. Si muove «in su e in giù», tra Po e Appennino, con i suoi personaggi già scritti. Micrograndezza aperta alle lenti di uno scrittore. O di un fotografo.


In occasione del centenario della nascita di Giovannino Guareschi, Luca Piola, fotografo parmigiano rappresentato dall'Agenzia Grazia Neri, ha pensato di ripercorrere -incantantore di storie- quella «fettaccia di terra» popolata di Pepponi e tabarri. Un anno di lavoro lungo la Bassa, violando la noia apparente di un non-luogo di case coloniche e argini che hanno conquistato il mondo grande. Ne è nato un libro -e una mostra fotografica, che sarà inaugurata il 3 giugno alle 18.30 presso la Galleria Grazia Neri di Milano- il cui titolo, parole di Guareschi, è una complice dedica «a chi va per favole nei pioppeti».


Piola è fotografo di vite. Quelle da cercare, studiare. E incontrare, nel senso più profondo di un verbo oggi inflazionato. Che si tratti di intoccabili in Bangladesh, di carcerate bielorusse o di un'ostetrica seguita nella sua magnifica quotidianità professionale, Piola intuisce favole, magiche o tragiche, tra i filari di un'attualità raccontata dagli esseri umani.


Una missione compiuta anche nella terra dei Folli, un «sottomondo» -così lo definisce Alberto Bevilacqua nel suo contributo- abituato a sparire nelle bizze violente di alluvioni e ad apparire tra le nebbie -reali e metaforiche- con i suoi spunti per l'immaginazione.


Piola non ha celebrato e fissato un centenario. Ha reimpastato nella grana delle sue fotografie ciò che neppure cent'anni o racconti già scritti possono fermare sulle linee orizzontali della Bassa. Una fascinazione senza tempo che, già nella copertina del libro, mette a fuoco sulle verticali antiche degli alberi le curve di un drago tatuato e di una rasatura di capelli di un ragazzo moderno forgiato nel piercing.


All'interno artigiani e officine che non mutano. Pesche di beneficenza e pescatori che smuovono con la lenza quell'aria di favole e imprevisti. Biciclette e colonnati, come uno slogan visivo del mondo piccolo i cui treni partono o arrivano ammaliando l'orizzonte. Lo scorcio di cimitero con una sola lapide tra i fili d'erba e la coppia di anziani che cammina ancora insieme salda e arrotolata nel tempo come le balle di fieno lungo la strada. Le donne massaie e la bionda che fa jogging sull'argine come un oleogramma fashion.


E là dove «tira un'aria speciale che va bene per i vivi e per i morti….hanno un'anima anche i cani". Uno, piccolo e con collare trendy alla Paris Hilton, contrasta in autorevolezza il parroco sullo sfondo di una messa di campagna. Un altro, nero da fiaba dark, fissa un punto lontano tra l'incertezza sbiadita di segnali stradali. Quasi a confermare ciò che Guareschi ha scritto e Piola ha saputo inquadrare: per quanto tutto ci appaia già noto, «in quella fettaccia di terra tra il fiume e il monte possono succedere cose che da altre parti non succedono. Cose che non stonano mai col paesaggio».

 


Piola, Luca, Bevilacqua, Alberto, Guareschi, Giovannino. a chi va per favole nei pioppeti. Monte Universita Parma, 2009. ISBN: 9788878472426